Questo è un blog politico, ma non un sito di partito.
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4 gennaio 2011

A proposito di Cesare Battisti

....Ma Cesare Battisti non fu un patriota ? Nato a Trento il 1875-morto nel1916: cenni storici ricordano di lui che si dedicò, in Trentino e in Alto Adige, territori allora dell'Impero Austro-Ungarico, ad una intensa attività politica, conciliando gli ideali irredentisti e quelli socialisti.
Nel 1896 fondò il settimanale "L'avvenire del lavoratore". Si batté per la creazione di una università italiana a Trento. Nel 1911 fu eletto deputato al parlamento viennese. Nello stesso parlamento sostenne apertamente e con numerosi interventi l'impossibilità di una soluzione del problema trentino nel quadro dell'impero Asburgico. Scoppiato il primo conflitto mondiale, nel 1915 si arruolò in un reggimento di alpini in cui giunse al grado di capitano.
Fatto prigioniero dagli Austriaci, insieme a Fabio Filzi, sul monte Corno il 10 luglio 1916 fu riconosciuto, processato e in quanto cittadino austriaco condannato all'impiccagione, per tradimento, come disertore.
L'esecuzione ebbe luogo il 12 luglio 1916 nel castello del Buon Consiglio a Trento .

Ma oggi, anno 2011, balza ancora agli onori della cronaca, quasi a far sì che l'omonimo sia quello cui già titolammo scuole e vie, lo "scrittore" Cesare Battisti, "rifugiato politico" prima a Parigi dove era stato arrestato e dal Brasile oggi difeso e protetto da un pericoloso imbecille.
Ma cosa ha fatto di così onorevole il novello Cesare Battisti per essere al centro delle attenzioni internazionali, riassumiamo in breve la sua "storia", la sua vita che tanto interesse desta oggi occupando pagine sui giornali.
E' semplicemente un assassino, un volgare assassino al di là ed al di sopra delle motivazioni che in quegli anni di piombo portarono gruppi di persone appartenenti ad opposte fazioni politiche, le più estremamente opposte, a giustificare gli atti più efferati con la scusa della "rivoluzione". Ma quale è il concetto di rivoluzione e quale quello di rivoluzione armata? Difficile oggi rispondere, difficile farlo col senno del poi, rimane certa una condizione che diversifica i vari Battisti esuli-latitanti, dagli altri, meno noti, che hanno accettato la condanna che la giustizia ha imposto ed inferto e la stanno scontando o l'hanno scontata.
Improprio il confronto con Sofri che scrive e risponde da un carcere, mentre Battisti protetto dalla Francia giacobina prima e dal Brasile oggi lancia strali e parla all'Italia "borghese" come il peggior esponente di quella tanto esecrata "borghesia", dov'è lo spirito rivoluzionario, ammesso che egli ne conosca il significato?
Battisti è un borghese piccolo piccolo, scrittore "noir" attraverso quella mente criminale che è sua propria. Li scriva in galera i suoi libri, e forse li leggeremmo anche noi ......
Li leggeremmo, ma non come abbiamo letto e studiato i libri di Storia che ci hanno insegnato la figura di Cesare Battisti quello vero, ed è evidente che il confronto non regge, vorremmo tanto che i nostri figli e nipoti che continueranno a frequentare le scuole titolate a Cesare Battisti sappiano che è al primo che fanno riferimento, perché nella nostra epoca mass-mediatica tutto è il contrario di tutto, tutto è confusione... ed un caso di omonimia, rischia di confondere fatti e personaggi, rischia di mettere sullo stesso piano "normali" delinquenti con personaggi che hanno segnato la Storia d'Italia.

Dopo qualce mese di "silenzio tecnico", ho recuperato grazie a Blogger le mie credenziali e posso finalmente tornare ad aggiornare queste pagine. Ben ritrovati.