Questo è un blog politico, ma non un sito di partito.
E' uno spazio di idee. Il mio.

Un modo per raccontarmi e un modo per ascoltare.
Un laboratorio per nuove sintesi, un'occasione di verifica continua..

27 aprile 2010

Politica e Cultura

Quando scema il senso dell’appartenenza, dell’identità, delle radici, quando il sentimento di comunità si appanna in ragione delle esigenze egoistiche ed utilitaristiche, quando perfino una certa concezione etica della vita si assottiglia, c’è poco da sperare. Soltanto in una dimensione valoriale e culturale riconoscibile è possibile immaginare la restaurazione della politica. La crisi della politica stessa ha portato ad una società di consumatori al centro della quale vi è l’individuo in quanto consumatore sollecitato nell’ampliare i propri bisogni, e non la persona portatrice di valori. Le coscienze più vigili colgono nella decadenza le tracce di una barbarie dalla quale è sempre più difficile difendersi; oggi vi è il rifiuto del diritto naturale da parte di Parlamenti e Governi, anche a costo di snaturare l’identità dei popoli e delle nazioni. L’ideale moderno è fondato sul principio dell’irresponsabilità soggettiva e dell’arbitrio collettivo. I valori e la cultura devono perciò rappresentare le nostre bussole, in quanto nessun cambiamento è in grado di agire nel profondo se non è culturalmente motivato. La persona è il cuore della società: la sua origine rimanda ad un principio etico-spirituale della vita. L'uomo, fino a prova contraria, ha delle radici che non cambiano: il bisogno religioso, il bisogno di comunità; il bisogno di pensare ad alcuni principi di solidarietà e di identità collettiva, che non rincorra esclusivamente l’arricchimento o il successo personale e quindi materiale, ma la ricerca del primato dell’essere, il primato del trionfo della vita spirituale contrario ad ogni egoismo, ingiusto e sterile.