Questo è un blog politico, ma non un sito di partito.
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16 novembre 2009

Daniela, Maometto e...

Possiamo discutere quanto vogliamo sulla durezza delle parole di Daniela Santanchè o sul fatto che forse lo stesso concetto poteva essere espresso diversamente (è stata lei stessa a dichiarare il giorno seguete che si trattava di una provocazione), ma di sicuro un certo perbenismo proprio del "politicamente corretto", che suggerisce prudenza ed ipocrisia in quantità industriali, crea più problemi di quanti vorrebbe risolverli ed è più preoccupante del fondamentalismo islamico o della Santanchè che perde le staffe. Ammiriamo il coraggio di Daniela, e capiamo la reazione di chi da quasi tre anni vive sotto scorta per aver aiutato donne islamiche a liberarsi dalle oppressioni del clan maschile, il coraggio di chi è stato condannato a morte in diretta televisiva, la reazione di chi è stata aggredita dalle stesse persone che una settimana dopo si sono fatte saltare in aria a Milano: io ero accanto a Lei e ho guardato negli occhi l’odio di quei musulmani… Insomma ben venga il coraggio di Daniela se chi è pacato non parla, sta zitto e lascia terreno al nemico...
Proprio in questi giorni mentre l’europa perde la sua identità culturale affidando alla sentenza di una corte il giudizio sulle proprie radici e sui propri simboli, l’esempio di Daniela dovrebbe far riflettere per la determinazione con cui difende e riafferma i principi fondanti del nostro continente.
N.B. Ricordiamo inoltre che la Santanché non è stata l’unica a definire pedofilo Maometto: vi sono precedenti illustri che guarda caso non hanno generato le stesse polemiche: niente poco di meno che Ayaan Hirsi Ali, in “Non Sottomessa” (Einaudi, con prefazione di Adriano Sofri) e in “Infedele” (Rizzoli); ma anche Bernard Lewis in “Semitismo e Antisemitismo” e Benny Morris in “Vittime”.

L'Europa censura il crocefisso e dimentica che...

Il 9 maggio 1950, Robert Schuman presentava la proposta di creare un'Europa unita indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. A Strasburgo venne costituito il Consiglio d’Europa con l’incarico di porre le basi di una futura federazione. Sempre nel 1950, il Consiglio bandì un concorso per realizzare la bandiera della futura Europa unita. Arrivarono 101 bozzetti e venne scelto quello di un grafico alsaziano, Arsène Heitz. Il bozzetto piacque molto. Nel 1955, il Consiglio lo adottò ufficialmente, e la nuova bandiera venne diffusa in centinaia di migliaia di esemplari. Ma subito scoppiò lo scandalo. La bandiera era un perfetto simbolo mariano. E’ costituita, infatti, da 12 stelle poste in cerchio su sfondo azzurro. San Giovanni nell’Apocalisse, al capitolo 12, riferendosi alla Madonna, scrisse: “Apparve un segno grande nel cielo: una donna vestita di sole e sul suo capo una corona di dodici stelle”.E quella corona di dodici stelle divenne il simbolo della Vergine Maria. Simbolo che si vede in moltissime immagini realizzate lungo il corso dei secoli. Fu lo stesso Arsène Heitz a rivelare che per il bozzetto della bandiera europea si era ispirato al simbolo mariano delle dodici stelle. Raccontò che, quando seppe del concorso, stava leggendo la storia della “Medaglia miracolosa”. La “medaglia miracolosa” è un oggetto di devozione che risale al 1800. Una religiosa, Suor Caterina Labouré, oggi santa, viveva in un convento a Parigi e aveva delle visioni della Madonna. Un giorno, il 27 novembre 1830, la Vergine le chiese di far coniare una medaglia promettendo grazie a chi l’avrebbe tenuta con devozione, e fece vedere il bozzetto, come lei voleva la medaglia. La realizzazione fu piuttosto elaborata perché nessuno credeva alle parole della suorina, ma poi la medaglia venne coniata e diffusa in milioni di esemplari nel mondo. Tra i credenti è ancora un oggetto diffusissimo ed ha fama di essere veramente prodigiosa, per questo viene chiamata la “Medaglia miracolosa”. Quella storia colpì molto Arsène Heitz, cattolico e devoto della Madonna. Si procurò una di quelle medaglie e vide che da una parte è raffigurata la Vergine e sull’altra un cerchio di dodici stelle che racchiude un anagramma costituito da una “M” (Maria), un “I” Jesus, sormontati da una croce. Subito, come egli stesso raccontò, pensò di preparare un bozzetto per la bandiera europea con quel simbolo mariano: le 12 stelle, su sfondo azzurro, il colore del cielo, in modo che la Madonna potesse proteggere gli abitanti di questo nuovo grande Stato. La seduta solenne durante la quale la bandiera venne adottata si tenne guarda caso l'8 dicembre del 1955, il giorno in cui la Chiesa celebra la festa dell'``Immacolata Concezione''.